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Europa Green: le previsioni degli esperti del settore

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Il mercato immobiliare italiano si prepara ad affrontare una serie di importanti cambiamenti dovuti alle nuove direttive europee che richiedono che ogni casa sia in classe energetica E entro il 2030 e in classe energetica D entro il 2033

 

Tali nuove normative, introdotte con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale degli edifici in Europa, comporteranno inevitabilmente una serie di cambiamenti sul mercato immobiliare italiano.

1. Cosa accadrà nei prossimi anni al mercato immobiliare?

Una prima incongruenza è che i prezzi delle case riqualificate possano subire un aumento a causa dei costi sostenuti per raggiungere l’efficienza energetica necessaria. 

Infatti, gli interventi di riqualificazione energetica necessari per raggiungere gli standard richiesti potrebbero comportare costi elevati per i proprietari di casa, che potrebbero decidere di trasferire questi costi ai potenziali acquirenti attraverso un aumento del prezzo di vendita.

Questa previsione potrebbe essere ribaltata dalla possibilità che le case non riqualificate subiscano un calo di prezzo. Il problema è che la stragarande maggioranza delle case italiane sono al di sotto della classe energetica minima richiesta, portando quindi a un rischio di un “crollo” immobiliare che potrebbe portare anche le case riqualificate a subire un deprezzamento (anche se minore) per riequilibrarsi.

 

Inoltre, i proprietari di immobili potrebbero decidere di investire nella riqualificazione energetica degli edifici esistenti al fine di ottenere la certificazione energetica richiesta dalle nuove normative, questo porterebbe molto lavoro alle aziende specializzate, forse troppo. Il rischio infatti è che non ci siano né i materiali, né i tempi necessari per riqualificare tutte le case italiane entro la data prevista.

2. La situazione delle case in Italia

La maggior parte delle abitazioni in Italia risulta essere vecchia e inefficiente. 

Questo è quanto risulta dai dati Istat secondo cui il 57% delle case italiane sono state costruite prima del 1970, un periodo in cui l’attenzione all’efficienza energetica era praticamente inesistente. 

Non solo le abitazioni più datate, ma anche quelle più recenti non sono esenti da problemi. Le certificazioni energetiche, ovvero i documenti obbligatori che indicano l’efficienza energetica di un edificio, realizzate tra il 2016 e il 2019 mostrano che l’88,4% delle abitazioni italiane si colloca nella classe D o inferiore.

In Italia ci sono circa 30 milioni di case, l’88,4% di queste non saranno più né vendibili, né affittabili se non verranno sottoposte a profondi lavori di riqualificazione.


Stiamo parlando di oltre 26 milioni di case escluse completamente dal mercato!

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3. Come farà l’Italia a rispettare le richieste dell’Europa?

Con questa mole di case da riqualificare, non è chiaro come farà l’Italia a sostenere i ritmi necessari per essere pronta in tempo.

Basti pensare al Superbonus 110% che ha visto un’enorme quantità di domande da parte dei proprietari, eppure gli interventi realizzati sono stati meno di 100.000 nel 2021 e 260.000 nel 2022. 

Un numero che fa capire come la sfida possa sembrare impossibile.

Secondo Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili), ci vorrebbero circa 630 anni prima che le case siano in classe energetica almeno E, e 3.800 per portare tutte le case a consumi 0, obiettivo che l’Europa fissa per il 2050.

 

La realizzazione di un progetto del genere richiede un piano strategico che non riguarda solo il settore edilizio, ma l’intera filiera (materiali, gli impianti, i servizi e la finanza)

Ciò richiederebbe

  • risorse pubbliche adeguate
  • un sistema di finanziamenti accessibile alle famiglie
  • un progetto insustriale in grado di ridurre i costi delle forniture e degli interventi
  • un regime fiscale che promuova la creazione di un polo industriale italiano ed europeo. 

4. Cosa succederà ai proprietari di casa che non ristruttureranno la propria casa?

La conseguenza immediata per chi non riuscirà a adeguare la propria casa sarà l’impossibilità di vendere o affittare l’immobile.

 

Questo si tradurrebbe in un enorme problema economico e in un rischio del crollo del mercato. Centinaia, migliaia di case che rimarrebbero vuote facendo sia perdere soldi ai loro proprietari, sia schizzare alle stelle i costi di case riqualificate. 

 

Ciò potrebbe inoltre comportare una maggiore disuguaglianza abitativa, poiché solo coloro che possono permettersi di effettuare i costosi interventi di ristrutturazione saranno in grado di possedere case conformi alle normative energetiche. 

5. Gli incentivi statali

Superbonus

Il Superbonus 110% è una misura introdotta in Italia nel 2020 per incentivare la ristrutturazione energetica degli edifici e la realizzazione di interventi di efficientamento energetico e di installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Inizialmente, il Superbonus prevedeva la possibilità di ottenere un credito d’imposta pari al 110% delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico, con un limite massimo di spesa di 150.000 euro per unità immobiliare.

 

Dal 1° luglio 2021, il Superbonus 110% è stato convertito in Superbonus 90%, con un credito d’imposta pari al 90% delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico.

Ciò significa che i contribuenti che eseguono lavori di ristrutturazione energetica possono ancora beneficiare di un importante sgravio fiscale, anche se il beneficio è stato ridotto rispetto alla precedente versione del Superbonus.

 

Resta un’incognita la cessione del credito, bloccata il 17 febbraio 2023 e che porterebbe molti proprietari a dover pagare i lavori di tasca propria con la possibilità di scalarle dall’Irpef nei successivi 10 anni.

Una possibilità che per molti italiani rende impossibile effettuare i lavori di efficientamento necessari proprio a causa delle spese da sostenere anticipatamente.

 

Ecobonus

L’Ecobonus è un incentivo fiscale introdotto in Italia per favorire interventi finalizzati all’efficientamento energetico degli edifici, con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra.

 

L’Ecobonus prevede una detrazione fiscale del 50% o del 65% sui costi sostenuti per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, come ad esempio l’isolamento termico, la sostituzione degli infissi, l’installazione di impianti fotovoltaici o solari termici, l’adozione di sistemi di climatizzazione efficienti, l’installazione di dispositivi di regolazione e controllo del riscaldamento e dell’acqua calda.

 

L’Ecobonus rappresenta un incentivo importante per favorire la ristrutturazione energetica degli edifici e promuovere l’utilizzo di tecnologie efficienti e sostenibili, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di gas serra e al miglioramento della qualità della vita delle persone.

Sostituzione degli infissi

La sostituzione degli infissi è un’altra ottima soluzione per migliorare l’efficienza energetica della tua casa. Gli infissi, infatti, sono uno dei punti critici in cui si verifica la dispersione di calore durante il periodo invernale e l’ingresso di calore durante l’estate, con conseguenti aumenti dei costi di riscaldamento e raffreddamento.

 

La sostituzione degli infissi con modelli più efficienti dal punto di vista energetico può comportare diversi vantaggi, tra cui:

 

  • Riduzione dei consumi energetici: gli infissi ad alta efficienza energetica riducono la dispersione di calore durante l’inverno, riducendo i costi di riscaldamento. Inoltre, possono limitare l’ingresso di calore durante l’estate, riducendo i costi di raffreddamento.

 

  • Aumento del comfort abitativo: gli infissi ad alta efficienza energetica contribuiscono a mantenere una temperatura costante all’interno della casa, aumentando il comfort abitativo e migliorando la qualità dell’aria interna.

 

  • Riduzione delle emissioni di CO2: grazie alla riduzione dei consumi energetici, la sostituzione degli infissi può contribuire a ridurre le emissioni di CO2 e quindi a proteggere l’ambiente.


Per ottenere questi benefici, è importante scegliere gli infissi giusti. I modelli ad alta efficienza energetica sono solitamente dotati di vetri a basso emissivo, guarnizioni isolate e telai in PVC, legno o alluminio con ponti termici interrotti. La scelta dipende dalle caratteristiche dell’edificio, dalle condizioni climatiche e dalle tue esigenze.

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Tags :
APE,Riqualificazione Energetica
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