Gabriele Piccininno
25 Agosto 2023
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Vuoi sapere cosa succede nel caso in cui la tua abitazione non rispetti la distanza minima tra fabbricati o dai confini? In questo articolo ti spieghiamo tutto ciò che c’è da sapere!
Prima di tutto, devi sapere che non c’è limite di tempo per agire contro un proprietario che ha costruito una pensilina, un pergolato, una veranda o una tettoia senza autorizzazione comunale o violando le distanze minime dal confine. Se la costruzione è più vicina di tre metri, è possibile agire in qualsiasi momento, anche molti anni dopo la sua costruzione.
Perdipiù, l’azione per il rispetto delle distanze legali è “imprescrittibile”, ovvero non scade mai! La Cassazione ha infatti stabilito che è possibile eseguire l’azione anche se l’opera abusiva esiste da molto tempo.
Ma procediamo con ordine: quali sono tutte le tutele previste dalla legge in caso di abuso edilizio sul confine?
Secondo il testo unico dell’edilizia, il rilascio del permesso di costruire non impedisce al tuo vicino di casa di agire se ritenga che tu abbia violato la distanza minima dal confine. La concessione comunale viene infatti rilasciata “salvi i diritti del terzo”, ovvero l’amministrazione non ha il dovere di verificare che la costruzione richiesta non pregiudichi anche i diritti di terzi.
Tieni presente che, anche nel caso di richiesta di condono edilizio, gli abusi che riguardano le distanze dal confine non sono condonabili.
In parole più semplici, la richiesta del permesso di costruire non ti dà carta bianca per violare le norme riguardanti le distanze minime dal confine. Quindi, tieni sempre presente queste leggi prima di costruire qualcosa sulla tua proprietà.
Se la tua abitazione è stata realizzata a una distanza non regolamentare dal confine (generalmente tre metri, a meno che il Regolamento comunale stabilisca distanze diverse) e questo fa sì che un tuo confinante si ritenga danneggiato, quest’ultimo ha due modi per tutelarsi:
Non esiste un termine di prescrizione per avviare una causa in tribunale riguardo a una costruzione che non rispetta le distanze dai confini e dai fabbricati. Quindi, sei hai commesso questo abuso (anche molti anni fa), sei ancora a rischio di azioni legali.
Ma perché non esiste un limite di tempo entro cui agire? La ragione è che, secondo la legge, si tratta di un “illecito permanente” che, in pratica, si rinnova ogni giorno.
In poche parole, un tuo eventuale confinante che si ritiene leso dal tuo abuso non ha un limite di tempo per avviare una causa legale riguardo a un’opera abusiva. Questo perché la legge considera tale abuso come una violazione continua che può essere contestata in qualsiasi momento.
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