Gabriele Piccininno
20 Luglio 2023
Richiedi le certificazioni immobiliari necessarie per vendere casa!
Vuoi apportare modifiche alla tua casa? È naturale voler migliorare la tua abitazione e renderla più confortevole. Ma ricorda che non puoi fare tutto ciò che vuoi senza l’autorizzazione corretta.
Devi sapere che le modifiche non autorizzate a finestre, porte e balconi sono molto comuni nelle case italiane e possono causare problemi durante la certificazione immobiliare.
Vediamo insieme come apportare delle modifiche ai balconi senza incorrere in abusi, difformità o sanzioni.
Ci sono alcune violazioni comuni quando si tratta di modifiche non autorizzate agli edifici in Italia. Le modifiche a finestre, porte e balconi spesso causano problemi durante la certificazione immobiliare quando si cerca di vendere o affittare una casa.
È importante stare attenti quando si vende o si affitta una casa per evitare potenziali problemi legali con l’acquirente o sanzioni amministrative a causa di abusi edilizi.
In Italia ci sono leggi che regolano qualsiasi modifica agli edifici. Se fai delle modifiche senza autorizzazione, la responsabilità ricade sul proprietario, anche se ha già venduto la casa o non ci vive più. Inoltre, se non hai ottenuto i permessi necessari, è probabile che l’acquirente debba ripristinare tutto alle condizioni originali (quindi sanare gli eventuali abusi).
Le modifiche ai balconi possono avere un forte impatto sulla sicurezza delle persone presenti nell’edificio. Se stai pensando di apportare delle modifiche al tuo balcone, è importante capire come queste modifiche possano influire sulla struttura e sulla stabilità della tua casa.
Bisogna anche tenere ben presente che alcune modifiche cambiano l’aspetto del condominio (nel caso di appartamenti condominiali), andando a modificare la facciata e la sagoma dell’edificio.
Anche se, teoricamente, puoi ampliare il balcone senza violare la legge, ci sono diverse restrizioni da considerare. Iniziamo con il rispetto delle regole edilizie e urbanistiche imposte dal Comune. Anche se vuoi ampliare di pochi centimetri il balcone sporgente, devi richiedere un permesso di costruire. Questo permesso è necessario perché l’ampliamento comporta un aumento del volume dell’edificio. Non puoi considerare l’ampliamento del balcone come una semplice manutenzione straordinaria, in quanto gli aspetti normativi sarebbero diversi. In realtà, stai solo aumentando la superficie utile del tuo appartamento e modificando il prospetto del palazzo.
Tuttavia, la legge prevede una sorta di “sanatoria” per le violazioni di altezza, distanze, cubatura o superficie coperta che non superano il 2% per singola unità immobiliare, considerando l’intero appartamento e non solo il balcone.
Il condominio rappresenta un secondo ostacolo da considerare. Non è obbligato a fornire una previa autorizzazione, quindi potresti iniziare i lavori senza chiedere il permesso all’amministratore o all’assemblea. Tuttavia, ciò comporta un rischio molto alto. Se l’opera risulta in contrasto con il decoro architettonico e la stabilità del palazzo, sarà necessaria la sua demolizione. È importante precisare che per decoro architettonico si intende l’insieme delle originarie linee strutturali disegnate dal costruttore, e non solo l’estetica. Un ampliamento del balcone può portare a un’asimmetria tra i piani, con superfici non omogenee.
Inoltre, è necessario considerare l’aspetto della statica, ovvero la stabilità dell’intero edificio. È possibile superare questo problema ottenendo una perizia asseverata da un ingegnere che dimostri che la costruzione non subirà danni a causa dei lavori.
Per evitare il rischio di contestazioni future, è consigliabile ottenere l’autorizzazione dell’assemblea condominiale prima di ampliare il balcone. Se gli altri condomini acconsentono, non potranno successivamente sollevare contestazioni e richiedere la demolizione, a meno che l’opera non sia diversa dalla progettazione iniziale.
Per ristrutturare i balconi, potrebbe essere necessario intervenire su parti in muratura e parapetti, senza modificare le caratteristiche esistenti. In questo caso, non è richiesto alcun permesso o autorizzazione specifica, in quanto i lavori rientrano tra le attività di edilizia libera. Tuttavia, se i lavori di riparazione o sostituzione comportano modifiche delle caratteristiche esistenti, alterando il prospetto dell’edificio, è necessario presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al proprio comune competente.
Ecco quali sono i principali lavori di ristrutturazione dei balconi, che non ne modificano le caratteristiche:
– Rifacimento pavimentazione del balcone;
– Impermeabilizzazione del balcone: per evitare infiltrazioni d’acqua nella soletta del balcone, è necessario impermeabilizzarlo in quanto, nel tempo, le zone non ben impermeabilizzate potrebbero lasciar passare l’acqua piovana;
– Tinteggiatura del balcone: è consigliato sempre dipingere i balconi al termine dei lavori di ristrutturazione;
– Rifacimento dell’intonaco del balcone: capita che l’intonaco abbia cominciato a staccarsi e sia necessario ripristinarlo;
– Rifacimento della pavimentazione del balcone: è uno dei lavori più comuni in quanto la pavimentazione può essere danneggiata o stilisticamente “superata”.
Per evitare problemi legali e garantire la sicurezza della vostra proprietà, è importante ottenere i permessi necessari per apportare modifiche ai balconi. È inoltre necessario verificare che le modifiche siano state eseguite correttamente e secondo le normative vigenti.
Se vuoi evitare potenziali problemi con il condominio, con le normative edilizie comunali o con il futuro acquirente (nel caso dovessi vendere casa) richiedi l’aiuto di CertificareCasa!
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