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Abusi edilizi: perché la fiscalizzazione di un immobile ti permette di evitare la demolizione

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Abusi edilizi: perché la fiscalizzazione di un immobile di permette evitare la demolizione

La fiscalizzazione di un immobile è una procedura che viene fatta al posto di una demolizione o di una sanatoria in caso di un abuso edilizio.

Perché si fiscalizza un immobile invece di sanare semplicemente l’abuso?

Perché non tutti gli abusi sono sanabili senza demolizione. Pensa a tutti gli edifici costruiti su terreni non edificabili: una casa in un campo, vicino a parchi protetti o pericolosi, oppure, esempio limite, una rimessa per le barche in riva a un lago o un rifugio di montagna costruito senza permessi in zona a rischio valanga.

In questi casi non basta fare una sanatoria, è un cosiddetto abuso insanabile, quindi l’unico modo per risolvere il problema è demolire.

Fiscalizzare un immobile non sanabile

Se l’unico modo per sanare l’abuso è la demolizione, allora quali sono i casi in cui si fiscalizza?

La fiscalizzazione è prevista nei casi in cui la demolizione creerebbe danni sostanziali all’edificio principale non abusivo.

Ti faccio qualche esempio per farti capire: Matteo vorrebbe vendere casa sua, Matteo però ha costruito un garage di fianco a casa sua, il garage è abusivo e si scopre che è stato costruito troppo vicino al bordo strada, per cui l’unico modo che Matteo ha per risolvere l’abuso è demolire il garage.

Indagando più a fondo viene fuori che il garage è stato costruito insieme alla casa e demolirlo potrebbe compromettere la stabilità della casa stessa, i lavori per rimettere in sicurezza l’immobile principale sono troppo gravosi, Matteo non è disposto a risolvere il problema di tasca sua, che verrebbe a costare più del reale valore della casa, ma allo stesso tempo non può venderla liberamente. Come fare?
Si fiscalizza l’immobile, cosa che rende possibile vendere senza però eliminare l’irregolarità.

Questo potrebbe essere considerato un vantaggio da parte di entrambe le parti coinvolte: il venditore riesce a vendere un immobile che altrimenti sarebbe stato da demolire e il compratore può comprare una casa a un prezzo molto più basso di come sarebbe stato se non avesse presentato abusi.

La situazione degli immobili in Italia

Il rischio di dover ricorrere a fiscalizzazioni e sanatorie in Italia è estremamente alto: infatti il 60% degli immobili italiani (fonte: Istat) è stato costruito tra il 1946 ed il 1981, periodo in cui si faceva meno caso ai permessi e alle norme di costruzione.

Per chi sta comprando casa, assicurarsi che la compravendita sia sicura e che l’immobile sia privo di rischi e difformità sono priorità: chi vorrebbe trovarsi una casa pagata come sicura e poi scoprire che ha dei problemi?

Anche gli istituti bancari sono molto scrupolosi nel controllare gli immobili per cui viene richiesto un mutuo, e non lo concedono se scoprono delle irregolarità.

Fiscalizzare una casa, nei casi in cui è consentito, è l’unico modo per non perderla, anche se fare le cose nel modo giusto è sempre consigliabile fin dal principio.

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